La collaborazione tra l’Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e Sport del Comune di Trieste e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia anche quest’anno ha dato buoni frutti. Dopo il successo ottenuto la scorsa estate è tornato al Civico Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” lo spettacolo “A Sarajevo il 28 giugno” – di Gilberto Forti da un’idea di Paolo Rumiz – nell’ambito di un’iniziativa rivolta soprattutto alle scuole di Trieste.
Dal 1° al 17 aprile si sono susseguite le recite diurne che hanno consentito a seicento studenti di 11 Istituti di assistere alle rappresentazioni realizzate negli ampi e suggestivi spazi del Museo intitolato al collezionista triestino. A conclusione di ogni messinscena un operatore didattico ha illustrato ai ragazzi e ai loro docenti l’articolato e interessante percorso espositivo dedicato al primo conflitto mondiale senza tralasciare di far conoscere la figura singolare ed eclettica di Diego de Henriquez (Trieste 1909-1974).Un risultato che conferma l’efficacia dell’interazione tra musei, teatro e mondo scolastico.
Oltre duecento sono stati gli spettatori che nel medesimo arco temporale hanno partecipato alle quattro performance serali e alle due matinée domenicali abbinate alla visita gratuita del Museo. Tra cimeli, cannoni e mezzi ruotati della Prima guerra mondiale i bravi attori della Compagnia Stabile hanno portato anche al pubblico adulto le testimonianze di alcuni osservatori diretti dell’attentato di Sarajevo.
Ha fatto parte integrante dell’iniziativa che mirava ad avvicinare il pubblico al museo anche lo spettacolo “Ruedis_ruote di confine” della compagnia Arearea che nel pomeriggio del 9 aprile ha “danzato” la Grande guerra nel piazzale del comprensorio di via Cumano 22 evidenziando come l’essere umano, pur nello strepito del conflitto, sia alla ricerca della pace e dell’affermazione della vita. Un tema del tutto conforme al messaggio che Diego de Henriquez ha lasciato in eredità e che il Museo ha fatto proprio.